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I Monti Lepini

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Fa parte dell'itinerario storico di: La Via Latina

I Monti Lepini, così come i Prenestini, non costituiscono un’area protetta ma non per questo appaiono meno interessanti al visitatore in cerca di verde e silenzio. Manifestazione occidentale dell’Appennino, di natura calcarea, i monti presentano scarsa circolazione idrica superficiale e abbondante circolazione sotterranea, che dà vita a numerose sorgenti e a vistosi fenomeni carsici, quali grotte e doline. La vegetazione è quella appenninica ma l’influenza dal mare, non molto distante, determina ambienti naturali assai diversificati: i versanti settentrionali e orientali sono rivestiti da boschi di aceri, olmi e querce; quelli meridionali e occidentali da faggi, lentischi, eriche e corbezzoli. Ma non manca naturalmente, a quote di 400/700 metri, il castagno. Il gatto selvatico, la volpe, la martora e la faina sono tra gli animali più facilmente visibili; più difficile avvistare le aquile reali, il nibbio o i rapaci notturni. Escursioni di interesse naturalistico possono condurre il visitatore dall’abitato di Segni, sulla vetta del Monte Lupone (1378 metri) oppure dalla cittadina di Carpineto Romano si può raggiungere il Monte Semprevisa, la cima più alta dei Lepini, per far spaziare lo sguardo ammirato su tutta la Valle del Sacco, fino a raggiungere la Pianura Pontina e, con un po’ di fortuna, persino la lontana mole del Vesuvio.

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