Il portale della Camera di Commercio di Roma per l'agriturismo ed il territorio

Cerca

Itinerari a piedi

Il versante sabino della Riserva Naturale di Tevere-Farfa

Condividi

Tempo

3 ore

Itinerario segnato

Si

Difficoltà

Facile

Fa parte dell'itinerario storico di: La Via Nomentana e La Via Salaria

Particolarmente interessante e sicuro per qualsiasi visitatore, il cammino attraversa il lato orientale della Riserva Naturale di Tevere-Farfa: il parco regionale si è costituito attorno ad una diga elettrica sul fiume Tevere che formò una nuova zona umida e creò un vero e proprio rifugio per tante specie protette di uccelli, insetti, rettili, mammiferi.

Il paesaggio fluviale è piuttosto vario, e offre uno dei panorami più emozionanti della campagna di Roma: terrazze alluvionali, piane vulcaniche, foreste mediterranee, boschi di palude e di fiume. L’itinerario è servito in buona parte da tranquille strade di campagna e piste ciclabili.

Partiti in auto da Monterotondo Scalo, si segue la via Salaria per circa Km. 2, verso Fiano Romano riunendosi alla via Tiberina. Superato il fosso Gramiccia si può avvistare il casale di Scorano, tenuta agricola difesa da mura e una torre merlata, al centro di una zona bonificata nel 1600. Poco più avanti, a sinistra, segnalati da cartelli, sono visibili i resti del sito archeologico di Lucus Feroniae. L’antica città dei capenati, fondata nel VII secolo a.C. fu ricca colonia romana famosa per il suo mercato e l’importante santuario di Feronia; decaduta e scomparsa nel medioevo, è stata riscoperta e studiata dal 1962. All’ingresso degli scavi è il Museo che raccoglie documenti sulla colonia e gli insediamenti agricoli circostanti. Superati gli scavi ci si avvia a destra, seguendo le indicazioni per Nazzano e si prosegue dritti attraverso un piccolo complesso industriale; più avanti si apre il grande panorama sulla valle tiberina e i Monti Sabini.

Il cammino prosegue a mezza costa della valle seguendo il corso del Tevere e la varia vegetazione a bosco e macchia del suo greto. Continuando sul tracciato si supera la confluenza della via Tiberina e si giunge in vista di un piccolo bacino di cava che si aggira a destra all’altezza del casale Meana; da qui è possibile scendere alla riva del fiume. Ritornati alla via Tiberina si prosegue in vista delle cascate della diga di sbarramento del Tevere, dove è stata creata la Riserva naturale di Tevere-Farfa: l’accesso è attraverso un cancello sulla destra.

Qui è il punto accoglienza della Riserva, all’interno del bel casale Bussolini, caratteristico esempio di tenuta della campagna romana con torre colombaia e forno esterno. All’interno è allestito il Museo della Notte che illustra con modelli e ausili didattici i percorsi e i comportamenti di animali notturni. Il percorso segue ora il fiume in un’ampia curva tra Nazzano e Torrita Tiberina, e qui si trovano diversi punti di osservazione per l’avifauna e sentieri attraverso la zona umida con ampie zone di canneto. Si tratta di un ambiente ricchissimo dove trovano rifugio uccelli di passo. Tra le canne, sul terreno acquitrinoso o anche su piattaforme galleggianti nidificano la folaga, la gallinella d’acqua e lo svasso maggiore.

Giunti al ponte sul Tevere la strada torna asfaltata e si prosegue sulla sinistra verso la congiunzione con la strada per Torrita, raggiungibile in poco tempo. Di qui si arriva a Nazzano, paesino arroccato sulla valle del Tevere con una curiosa struttura urbanistica a spirale, piccolo gioiello di architettura. Attraverso la strada principale si giunge fino al castello duecentesco che domina tutto l’abitato. Fondata secondo la tradizione dai Capenati, la città partecipava ai traffici commerciali con la Sabina e con Roma grazie al porto che la collegava al porto di Ripetta a Roma. Documentato come proprietà monastica già nel 1011, fu poi dominato dalla famiglia Savelli che eresse il suo suggestivo castello, al cui interno è il Museo del Fiume, che conduce il visitatore alla scoperta dell’ecosistema fluviale di piante, animali e microrganismi attraverso diorami, acquari, esperimenti. Poco distante è la chiesetta di S. Antimo, edificata sui resti del tempio al Dio Silvano, che conserva colonne romane, mosaici cosmateschi e affreschi di Antoniazzo Romano. Riprendendo dal paese la strada asfaltata si ritorna rapidamente all’ingresso della tenuta per il ritorno.

Informazioni:
accesso via Tiberina km 31.500,
Sito archeologico Lucus Feroniae, tel. 06.90.85.173
Riserva Regionale Nazzano-Tevere Farfa tel. 0765 332533
www.parchilazio.it, www.parks.it, www.teverefarfa.it

Correlati di: Itinerari a piedi

Tempo

1.30 ore

Itinerario segnato

Difficoltà

Facile

Tempo

3 ore

Itinerario segnato

No

Difficoltà

Medio

Tempo

2 ore

Itinerario segnato

NO

Difficoltà

Facile

Tempo

3 ore

Itinerario segnato

Sì bianco-rosso n.2 e Alta Via dei Monti Lepini

Difficoltà

Medio – Facile

Tempo

3 ore

Itinerario segnato

No

Difficoltà

Facile

Tempo

1.30 ore

Itinerario segnato

Si

Difficoltà

Facile

Niente più post da mostrare