Riserva Naturale del Monte Soratte

La vetta del monte Soratte, si staglia solitaria tra le colline della Tuscia romana, protagonista dei 410 ettari della Riserva Naturale del Monte Soratte. In tempi remoti, quando tutte le zone circostanti furono invase dalle acque marine, il monte si trasformò in un’isola, circondato ancora oggi da sabbie e argille, formate da sedimenti marini, a testimonianza di quel periodo.
Luogo affascinante e misterioso, il Soratte si configurò fin dall’inizio come luogo di culto, in cui le popolazioni preromane veneravano il Dio Sole, Apollo, e a cui i romani avevano eretto un tempio, oggi scomparso. Questa vocazione religiosa continuò anche nel Medioevo, tanto che il monte divenne sede di un tempio cristiano e di numerosi eremi medievali, dove, secondo la tradizione, fu battezzato lo stesso imperatore Costantino. Una passeggiata storico-monumentale permette di seguire la storia di questi eremi posti lungo le pendici di quel monte che il poeta latino Orazio definiva “candido”, perché ammantato di neve. La formazione prevalentemente calcarea del monte, ha determinato il formarsi di una dozzina di grotte e gigantesche voragine carsiche, i “Meri”, che le credenze popolari hanno a lungo identificato come le porte per il regno degli Inferi. La vegetazione, quanto mai varia, costituita da boschi di caducifoglie (carpino nero, ornello, acero) nei versanti più freschi e da macchia mediterranea nei versanti più esposti. E se volpi, scoiattoli, moscardini, ricci e talpe popolano il sottobosco, non manca l’avifauna di passo o stanziale, poiane, gheppi, allocco, civette e altri. Escursioni a piedi lungo il percorso degli eremi, esplorazioni speleologiche, avventure in parapendio per gli appassionati di volo o semplici pedalate in mountain-bike, la Riserva offre tante occasioni davvero uniche.

Informazioni
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