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Itinerari a cavallo

Alla scoperta del Parco dei Monti Simbruini

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Fa parte dell'itinerario storico di: La Via Tiburtina

Questo itinerario si svolge interamente all’interno del Parco dei Monti Simbruini e prende il via dall’Associazione Sportiva Equestre Monti Simbruini a Monte Livata.
Il percorso si snoda lungo circa 50 km e ha una durata di 8-9 ore. I mesi migliori per affrontarlo sono maggio, giugno e fine settembre.
Lasciata la strada asfaltata che corre davanti il circolo ippico, in breve si dimentica di essere a pochi chilometri da Subiaco.
Sotto gli zoccoli si succedono sentieri, strade imbrecciate e il fondo morbido ma consistente dei pascoli e l’occhio si abitua rapidamente a cogliere i segni di una cospicua vita animale: il volo di un falco, le buche fatte dai cinghiali e per i più attenti ed esperti anche le impronte di un lupo.
Momenti immersi in un paesaggio estremamente vario che fa da sfondo all’andare dei cavalli: vallette punteggiate dal bianco di grosse pietre, rotondità del terreno dove ampie zone erbose si alternano a fitte formazioni boschive, improvvise scarpate, piccoli corsi d’acqua e, lontane, le cime più aspre dei Monti Simbruini.
E’ un’immersione totale nella natura, si percorrono chilometri senza incontrare anima viva o al massimo qualche gregge di pecore o piccole mandrie semi brade di vacche. Tutto il tragitto si svolge sopra i 1.000 metri di quota, giungendo fino ai 1751 delle “Vedute”, nome significativo per il panorama che vi si può ammirare, poco sotto la vetta del vicino monte Autore (1855 metri).
Unico punto di contatto con la “civiltà”, una sosta per visitare il Santuario della SS Trinità, nei presi di Vallepietra, uno spettacolo impressionante: uno strapiombo mozzafiato di oltre 300 metri, “lo Scoglio”, ai cui piedi si apre la chiesetta.
Sembra sia l’unico santuario al mondo dedicato e intitolato alla Trinità, le cui origini si perdono nelle nebbie dell’anno 1000. Si tratta di una grotta con resti di affreschi raffiguranti la Trinità, chiusa sul davanti da una facciata in muratura. Gli studiosi ritengono sia sorto su un antico tempietto pagano ad opera dei Benedettini di Subiaco, o di monaci Basiliani rifugiatisi nella grotta e che sarebbero gli autori degli affreschi. Più emozionante la leggenda popolare: si narra che i buoi di un contadino, al lavoro nei campi sulla Tagliata, sovrastante lo strapiombo, fuggissero e precipitassero nel burrone. L’aratro rimase impigliato a mezz’altezza mentre l’uomo invocava la Trinità. Quando raggiunse il fondo del precipizio ritrovò i buoi sani e salvi in adorazione dell’immagine della Trinità dipinta nella grotta.
Una volta l’anno, da due secoli, la mattina della festa liturgica della SS Trinità, si può assistere al “Pianto delle Zitelle”, canto in tono di lamento eseguito dalle giovinette di Vallepietra.

Informazioni:
Ass. Sportiva Monti Simbruini
Loc. Monte Livata – Subiaco
Responsabile: Giuseppe Digiannantonio
Tel 339/4573957 – 329/3711678 Il circolo dispone inoltre di una foresteria con dieci posti letto

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