La via Tiburtina nel suo primo tratto ricalcava percorsi antichissimi legati alla transumanza; successivamente, dopo la fondazione di Carseoli e Alba Fucens
Prodotti romaneschi
Condividi
Per la sua dimensione notevole prende il nome volgare di ciavattone da “ciavatte”, termine dialettale che identifica le pantofole. Coltivato nel borgo agro-pastorale di Vallepietra, nel cuore dei Monti Simbruini, questo fagiolo si contraddistingue per le dimensioni, la forma a confetto e il colore bianco. E’ piantato dai coltivatori vallepietrani nei mesi di aprile e maggio e raccolto in settembre. La coltivazione si effettua con metodi semplici e naturali; mentre la conservazione avviene in sacchi di juta con foglie di alloro o sacchi sottovuoto. Ideale per le zuppe o le insalate a Vallepietra si preferisce in bianco con olio e cipolle, o condito con il sugo di salsiccia e cotenne di maiale.