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Prodotti romaneschi

Giglietto di Palestrina

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Questi biscotti, a forma di giglio hanno una storia curiosa che risale al 1664 quando dopo la morte di Urbano VIII i Barberini, accusati di aver male amministrato il denaro della Camera Apostolica, si rifugiarono a Parigi. Portarono al seguito numerosi segretari, paggi, cuochi e anche pasticceri che, familiarizzando con i colleghi francesi, appresero la nuova ricetta di questo dolce di sola farina, zucchero e uova, a forma di giglio, simbolo araldico dei Borbone di Francia. Una volta rientrati in Italia continuarono a preparare questi biscotti facendoli diventare nei secoli uno dei dolci più caratteristici della cucina prenestina. E’ un biscotto secco e fragrante, dal bel colore dorato e dalla caratteristica forma a giglio con tre ramificazioni.

Questo prodotto fa parte dell'itinerio storico

La via usciva dalla porta Esquilina e superava le mura Aureliane da Porta Maggiore per attraversare, grossomodo come il tracciato moderno, l’ondulata campagna romana e le colline dei Monti Prenestini.